Summertime. Omaggio a George Gershwin

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Summertime. Omaggio a George Gershwin

Con l’arrivo dell’estate si sono concluse le attività organizzate sotto l’egida congiunta del Gruppo di Catania dell’AEDE (Association Européenne des Enseignants) e dell’ERSU (Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario) etneo.

E proprio per festeggiare la nuova stagione le due istituzioni, d’intesa con il Convitto Nazionale “M. Cutelli”, hanno promosso un evento musicale, “Summertime. Omaggio a George Gershwin”, un tributo allo straordinario musicista newyorchese. I saluti d’introduzione hanno visto avvicendarsi sul podio Lina Calì Rizzo, Nunzio Rapisarda ed Osvaldo Bresmes, unanimi nel sottolineare il valore di un’iniziativa culturale sempre accolta con particolare favore nel panorama culturale catanese. E, in effetti, lo storico Chiostro Vaccarini era gremito di pubblico, accorso numeroso per ascoltare una raffinata antologia di brani dell’autore di Porgy and Bess, introdotti dal musicologo Giuseppe Montemagno, quindi presentati al pianoforte da Franca Gravagno. L’occasione è stata propizia, peraltro, per una più vasta ricognizione sulla vita musicale della capitale degli Stati Uniti d’America durante i celeberrimi “Roaring Twenties”, i ruggenti anni Venti, caratterizzati dal boom economico come dall’emergere dei primi segnali della crisi. La carriera di Gershwin, da ignoto venditore di carte musicali a Tin Pan Alley, sino agli straordinari successi a Broadway, è stata considerata come una suggestiva cartina di tornasole per interpretare il melting pot culturale della Grande Mela. Luci ed ombre, gli aguzzi grattacieli di Manhattan ed i lunghi boulevards di Harlem sono stati al centro delle poesie di Federico García Lorca, delle foto e dei brani musicali presentati durante la serata, illustrati da Montemagno per fornire il ritratto di una città che nel jazz trova il suo naturale mezzo di espressione, nel blues quell’atteggiamento di nostalgico rimpianto di un altrove irrimediabilmente perduto. Convinti applausi hanno accolto alcuni capolavori di Gershwin – dalla celeberrima “Summertime” ad “An American in Paris”, passando per il “Concerto in fa” e la strepitosa “Rhapsody in Blue”, fino al bis con “The Man I Love” – presentati con tocco forbito e magistrale padronanza dall’incandescente tastiera di Franca Gravagno. Illuminato da luci radenti, il campanile del Convitto ha fatto così da sfondo ad una serata volta a celebrare uno dei grandi protagonisti della storia della musica del Novecento, il suo talento nel raccontare le molte anime di cui vibra la sua città, New York, e le mille storie che non cessano di commuovere, avvincere, entusiasmare.