Iscritti e immatricolati 2007-2008

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Iscritti e immatricolati 2007-2008

Un leggero calo degli iscritti e immatricolati all’Ateneo catanese nell’anno accademico 2007-2008.

Un segno negativo lieve (appena 625 gli iscritti e 825 gli immatricolati in meno rispetto al 2006-2007) che emerge dai dati forniti dall’Ufficio studi e programmazione dell’Università. Ad incidere sul dato il calo degli iscritti che ha colpito maggiormente la facoltà di Scienze della formazione (4.363 iscritti nel 2007-2008, ben 368 in meno rispetto ai 4.731 del 2006-2007). Il dato peggiore negli ultimi 6 anni così come per Giurisprudenza (8.420 contro 8.755) e per Ingegneria (6.359 contro 6.665). Leggeri cali per le altre: Agraria (1.554 nel 2007-2008 contro i 1.690 dell’anno prima), Lettere e filosofia (6.804 contro 6.974), Lingue e letterature straniere (5.088 contro 5.195), e Scienze matematiche, fisiche e naturali (5.039 contro 5.145). Capitolo a parte gli iscritti ai corsi di laurea interfacoltà dove si è passati dai 3.200 iscritti del 2006-2007 ai 2.314 dell’ultima rilevazione. Ad influenzare il dato relativo al netto calo degli iscritti al cdl in Scienze e tecniche psicologiche di Enna (1.300 nel 2007-2008, mentre l’anno prima erano ben 3.200). Sorridono, invece, Medicina e chirurgia con ben 1.201 iscritti in più (4.488 nel 2007-2008, mentre nel 2006-2007 3.287) e Farmacia che ha incrementato le iscrizioni di 327 unità (3.328 contro 3.001). Lievi gli aumenti per Architettura, appena 81 in più (1.104 contro 1.023) ed Economia con un più 84 (7.539 contro 7.455).

I corsi di laurea. Spadroneggia la laurea magistrale in Giurisprudenza (3.392 iscritti con un incremento di 1.101 unità) che ha accolto molti studenti del corso triennale (da 3.025 del 2006-2007 a 2.345 dell’ultimo anno) e di Scienze giuridiche (da 2.418 a 1.654). Bene anche Economia aziendale (2.376 con un +50), Economia e gestione delle imprese turistiche (1.543), Farmacia (1.424 con un +222), Scienze della comunicazione anche se in calo (2.395 oggi, 2.585 nel 2006-2007), Lettere (1.802, in crescita di 111 iscritti), Scienze per la comunicazione internazionale (2.147, in calo di 145 iscritti), Medicina e chirurgia (1.367 contro 1.149), Scienze dell’educazione e della formazione (1.937, calo di 18 unità), Scienze biologiche (1.111, con un +7) e Scienze dell’amministrazione (1.149, con un +157). Maglia nera degli iscritti per Scienze motorie per diplomati Isef di Enna, Medicina e chirurgia di Enna, Chimica di Siracusa, Tecnico dell’educazione e della riabilitazione psichiatrica e psicosociale e Scienze dei materiali di Catania con appena un iscritto.

Per quanto riguarda gli immatricolati in crescita solo la facoltà di Architettura (a numero programmato) con 146 matricole, ben 38 in più rispetto al 2006-2007. Leggeri cali (ad eccezione dei corsi di Interfacoltà, da 359 del 2006-2007 agli 82 dell’ultimo anno) nelle altre facoltà: Agraria (da 219 a 162), Economia (da 1.293 a 1.278), Farmacia (da 886 a 861), Giurisprudenza (da 1.133 a 1.085), Ingegneria (da 939 a 889), Lettere e filosofia (da 904 a 768), Ingegneria (da 896 a 824), Medicina (da 353 a 338), Scienze della formazione (da 638 a 493), Scienze (da 703 a 698), Scienze politiche (da 649 a 608). La laurea la magistrale in Giurisprudenza si conferma la più scelta (910 matricole) seguita da Economia aziendale (478), Farmacia (423), Lettere (354), Chimica e tecnologie farmaceutiche (353), Scienze per la comunicazione internazionale (365). Appena due matricole per Igienista dentale e Ortottista ed assistente in oftalmologia a Catania.

Un calo di iscritti e immatricolati nell’Ateneo catanese che non preoccupa affatto il rettore Antonino Recca. “I dati sono positivi e significativi – ci tiene subito a precisare il Magnifico -, dobbiamo considerare che il 20 per cento degli immatricolati abbandona gli studi dopo il primo semestre. Una percentuale che cresce fino al 40 per cento alla conclusione del primo anno di università”.

L’obiettivo è quello di diminuire il numero degli iscritti ed abbassare così i costi per l’Ateneo legati alle strutture e alle docenze, ma soprattutto di potenziare le attività di orientamento nelle scuole e con i test di autovalutazione prima delle iscrizioni nelle facoltà – aggiunge il rettore -, dopo la facoltà di Ingegneria anche Economia e Giurisprudenza hanno attivato i test di autovalutazione che ritengo necessari per far capire ai giovani se sono in possesso o meno i requisiti e delle capacità per iscriversi all’università”. Sulla stessa linea anche Luciano Modica, responsabile nazionale del settore Università del Pd: “Il test di orientamento o di autovalutazione è molto positivo. Personalmente sono contrario ai corsi di laurea a numero chiuso, ad eccezione per alcune facoltà come Medicina, ma il test di autovalutazione deve diventare obbligatorio in tutte le facoltà”.

Alfio Russo