 
	MOSTRE:  alle FAM di Agrigento l’antologica del milanese Giovanni  Spazzini
 
Arriva l’estate e le FAM di  Agrigento aprono le porte  agli artisti d’oltremare. 
Dopo aver inaugurato il 2011 con la straordinaria  mostra “Mediterraneo. Piero Guccione” proveniente da Palazzo  Ducale di Genova e curata  da Marco Goldin, e dopo l’indagine  sull’Arte Concettuale in Italia che, curata da Marco  Meneguzzo, prendeva spunto  dai siciliani Isgrò, Salvo e Germanà (conclusasi il 26 giugno scorso),  adesso gli Amici della Pittura Siciliana  dell’Ottocento, che curano gli spazi delle FAM, hanno scelto un  pittore lombardo, il milanese Giovanni Spazzini. Per lui – nel solco della tradizione  decennale che vede i mesi estivi delle FAM dedicati agli artisti non siciliani  –  è allestita una mostra antologica, curata dal critico Marco  Bertoli, in  programmadal 9 luglio al 4  settembre.
Visite  pomeridiane (17-21, lunedì chiuso), ingresso  gratuito.
Una trentina  le opere esposte ad  Agrigento selezionate fra quelle realizzate negli ultimi dieci anni e testimoni  del coerente e coraggioso percorso artistico di  Spazzini che solo sul finire  degli anni Novanta, è nato nel 1951, dopo aver coltivato la pittura come  passione privata, decide di votarsi del tutto  all’arte.
Protagonisti  la natura e intensi ritratti dove l’artista, fedele al solo obiettivo di  trasmettere un’emozione fatta di forme, luce e  colori, ha saputo crearsi un  proprio spazio personale, difficilmente riconducibile a una rigida catalogazione  stilistica. “Nei suoi quadri – spiega il curatore Bertoli – la realtà deve  necessariamente adeguarsi alle esigenze compositive e plasmarsi nella ricerca  dell’armonia. Il soggetto diventa così solo pretesto, fino a  scomparire in parte nei dipinti più astratti e l’emozione estetica, rielaborata  attraverso il ricordo e l’immaginazione, viene rivitalizzata, potenziata e poi  espressa sulla tela e comunicata a chi guarda.
“L’estate  delle Fam è il tempo degli non siciliani – spiega Antonino  Pusateri, presidente degli Amici della Pittura Siciliana  dell’Ottocento – un messaggio inconscio, forse, per sottolineare il  superamento di quel modello che proponeva il rapporto “centro” e “periferia” oppure “nord” e “sud”, senza togliere comunque l’importanza  strategica di ogni contesto specifico. Se l’anno scorso è toccato al pittore  parigino Luc Gauthier e allo scultore torinese Gabriele Garbolino Rù, stavolta  abbiamo scelto Giovanni Spazzini che, ha una sua  intensa storia personale: si è infatti dedicato esclusivamente alla  pittura ad una certa età dopo averla coltivata solamente come una passione  privata“.
	
 
                     
                     